C'era una volta la CLASSE QUARTA...
SCUOLA ELEMENTARE DI MELARA CLASSE IV 19 FEBBRAIO 2002 |
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CAPRICCI
E SOGNIDI BIMBI
… E LAVAGNEPRIMO RACCONTO (Luca Nicolini)
Una mattina la maestra scrive, ma però la lavagna cancella le operazioni.
La maestra si gira e le riscrive ancora.
Dopo alcuni minuti la maestra si gira e non c’è più l’operazione. La maestra si arrabbia e chiama quello che l’ha costruita.
L’uomo arriva e comincia a smontare la lavagna, però non si smontava. Si arrabbia e non sa come fare.
Allora la porta via e dopo ne portano un’altra, così tutti sono più felici.
LA LAVAGNA MORTA
(Nicola Zuliani)Nella nostra classe c’era una lavagna vecchia che per quattro anni avrva sopportato il gesso delle maestre.
Un giorno, mentre stavano facendo lezione, la lavagna si inclinò da un lato fino a rovesciarsi.
Tutti noi siamo corsi per rialzarla, ma per lei questa caduta fu fatale in quanto il grande schermo nero si era rotto in due parti e non era più utilizzabile.
Purtroppo, da quel giorno non la vidi più e fu sostituita da un’altra.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Du Lin)Una lavagna della scuola di Gubbio faceva gli scherzi all’insegnante: l’insegnante scriveva una lettera e quella diventava un numero, la maestra scriveva i calcoli e saltavano fuori anche i risultati, oppure scriveva in inglese e diventava in francese; insomma era una lavagna capricciosa.
Faceva ridere tutti i bambini. Allora la maestra si arrabbiò e chiamò l’ingegnere, ma non concluse niente. Per caso la maestra scoprì che l’ardesia della lavagna era rotta dentro. Comperò dell’Attak super resistente e la incollò, allora la lavagna non fu più capricciosa.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Andrea Capucci)Un giorno a scuola, mentre la maestra spiegava, la lavagna capricciosa faceva ridere i bambini. Quando la maestra scriveva una parola, lei la trasformava in un’altra, quando scriveva un numero, cambiava una cifra.
Una mattina la maestra chiamò alla lavagna un bambino per fargli fare delle operazioni. Lui non aveva studiato e le fece tutte sbagliate; così la lavagna per non fargli prendere un brutto voto gliele corresse e gli scrisse in fondo: "La prossima volta cerca di studiare".
Così la lavagna capricciosa diventò buona.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA (Elia Agazzani)
Introduzione al testo
La Lavagna di scuola sarà capricciosa perché subirà delle minacce dai Banchi, così per non pensarci…
Inizio vero del racconto
La lavagna capricciosa, nella lezione di matematica, cancellerà dei numeri e li scambierà con degli altri. Non vorrebbe farlo, ma lo farà comunque.
Tutte, ma proprio tutte le volte ci sarà sempre qualcuno che prenderà qualche nota…
La lavagna si ricorderà che i banchi le avevano fatto una minaccia. Ma parliamo un po’ di questa "minaccia": i Banchi dissero che la lavagna non facesse del male ai materiali della scuola e anche a quelli dei bambini.
La lavagna scriverà barzellette divertenti per tutti i bambini, scordando così per sempre la terribile minaccia dei Banchi. Si divertirà davvero tanto.
Non smetterà di essere spiritosa, ma smetterà di scambiare i numeri con degli altri.
I bambini comunicheranno con la lavagna scrivendole, così rimarrà un segreto, come rimarrà un segreto che i bambini parlino con la lavagna.
Quello sarà un segreto che la maestra non saprà mai!
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Enzo Losi)In una notte fredda e nuvolosa Dottor Jack e Mister Hyde inseriscono un dispositivo in una lavagna.
Il mattino seguente gli alunni vanno nella loro classe; dopo un po’ entrano il maestro e la maestra di francese per fare lezione. Il maestro incomincia a scrivere racconti in francese, ma la lavagna incomincia a trasformare i racconti in lingua inglese.
Finite le lezioni, gli alunni tornano a casa.
Per alcuni giorni la lavagna trasforma i numeri in lettere e le lettere in numeri.
Venerdì, ultimo giorno della settimana, il maestro chiama della gente per fare visitare la lavagna. Essi la guardano e trovano un dispositivo che può trasformare cose diverse da quelle che si desiderano.
I tecnici riescono a staccare il dispositivo dalla lavagna. Tutto torna come prima, per alcuni mesi, ma una notte d’inverno gelido e piovosa con un grande vento succede che nella scuola si rompe una finestra e così la lavagna prende un virus contagiato da un veleno spruzzato nell’aria dai due criminali: Dottor Jack e Mister Hyde.
La lavagna riprende a fare dispetti, cambiando numeri, lettere e frasi, così il maestro richiama i tecnici. Questi arrivano e guardano di nuovo la lavagna e uno dei tecnici dice che è stata contagiata da un virus e che guarirà in estate.
Il maestro allora decide che i bambini resteranno a casa da scuola fino al 17 Settembre.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Marco Castaldelli)In una classe il maestro aveva scritto alla lavagna un raccontino da copiare e siccome i bambini stavano imparando le doppie il testo ne era pieno. Ma la lavagna, stanca di essere sporcata con il gesso, decise di vendicarsi.
Così tolse le doppie ad ogni parola e aggiunse una "i" in mezzo a ogni lettera.
I bambini, naturalmente, copiarono così ed il maestro li punì severamente: fece copiare ad ognuno cinque pagine del libro. Ad un certo punto un bambino disse che era stata la lavagna a cambiare le parole, ma il maestro, ovviamente, non ci credette e disse che il bambino guardava troppi film.
La lavagna lo rifece, ma lo rifece con "gli" e "glie." Questa volta però il maestro, che si chiamava Gianni, la beccò: scusò i bambini, cambiò l’ardesia e tutto tornò normale come prima.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Alessandro Quattrina)Un giorno, mentre stavo eseguendo delle operazioni alla lavagna, mi accorsi che lei in pochi secondi cambiava tutte le cifre che io scrivevo, facendomi sbagliare. Essendo un po’ timido, non lo dissi a nessuno, ma prima della fine dei calcoli, mi accorsi che le cifre erano cambiate ancora tutte. Allora la maestra mi disse:
- Alessandro, ma non li sai fare?
Io risposi dicendo:
- La lavagna fa i capricci… mi cambia le cifre!
A quel punto tutti si misero a ridere; ma io ero sicuro che fosse la verità…
Poi mi svegliai e capii che di magico non c’era un bel niente: era soltanto un sogno, un bellissimo sogno.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA (Franco Terziu)
la lavagna maschio di San Marino fa scherzi alla maestra. La maestra scriveva "My name is…" e la lavagna cambiava le lettere e il colore del gesso.
E’ diventato così da quando ha conosciuto una lavagna femmina molto bella.
Finalmente si sposarono e la lavagna maschio non fece più capricci: correggeva i quaderni dei bambini e faceva il caffè alla maestra. Quando mancava la maestra, lui faceva da insegnante.
Poi nacquero dei bambini lavagna.
I bambini lavagna si scarabocchiavano l’un l’altro, scrivevano cose senza senso e mangiavano tanti gessi.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA (Caterina Zanforlini)
Un giorno la maestra Laura doveva fare la verifica. Scrive sulla lavagna i calcoli, il problema e le domande. Poi la maestra Laura va a fare le fotocopie. Mentre scende per le scale, i bambini non sapevano fare il problema, allora la lavagna glielo scrive, poi cancella un po’ di calcoli e un po’ di domande.
Quando la maestra torna in classe, alcuni bambini avevano già finito, e la maestra resta sbalordita.
Poi la maestra consegna le fotocopie a chi aveva già finito e poi esce per andare in bagno.
La lavagna non poteva scrivere perché non sapeva do che cosa si trattava, così un bambino le fa vedere la scheda e lei la fa alla lavagna. I bambini erano contenti perché nella verifica avevano preso OTTIMO.
Così la lavagna e i bambini diventarono amici, e ogni volta che c’era la verifica lei gli rispondeva alle domande, faceva i calcoli, i problemi e le schede.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA (Marco Franciosi)
Un giorno a scuola ho notato qualcosa di strano nella lavagna. La maestra scriveva le operazioni e come per magia appariva il risultato. Il giorno dopo accadde la stessa cosa con i problemi di geometria.
La cosa buffa era che la maestra era l’unica che non poteva vedere quanto succedeva. La magia della lavagna poteva essere vista solo dai bambini.
Da quel giorno tutti i bambini della classe IV, grazie all’aiuto della lavagna capricciosa, facevano giusti tutti i compiti.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Silvia Negrini)A scuola la lavagna faceva capricci: quando la maestra scriveva "otto" lei si trasformava in un 8 e così con tutti i numeri. Insomma, era diventata la classe dei matti perché anche tutti gli altri oggetti erano stati infettati da quella malattia. Ad un certo punto la maestra chiama il magico veterinario aggiusta lavagne.
Quello è stato lì ore e ore a parlare inutilmente con la lavagna perché non trovava l’orecchiona. Per fortuna dopo riuscì a trova; ancora rimase delle ore e finalmente riuscì a medicare la lavagna dal virus "colorite", cioè aveva assorbito troppi colori. La cura era di usare gessi bianchi almeno per un mese.
Con gli altri invece solo un piccolo gesto di bacchetta e così quella non fu più la classe dei matti.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Elisa Parente)Un giorno in classe IV la maestra di italiano sta scrivendo il Modo Indicativo del verbo "essere", Ma la lavagna fa i capricci. Quando la maestra scrive il tempo presente, la lavagna scrive il tempo futuro, quando scrive "io" la lavagna scrive "essi" e così via.
I bambini si misero a ridere ma sfortunatamente presero una nota. La maestra ha fatto una brutta scelta, perché doveva scrivere ventisette note. La maestra continua a fare il verbo, ma la lavagna continua a fare i capricci. Così la maestra chiama lo scienziato di lavagne. Lo scienziato Capelli Diritti spalma una specie di marmellata sulla lavagna e… tutto torna normale. La signora maestra ha ringraziato Capelli Diritti, lo ha accompagnato alla porta e ha finito il verbo insieme ai bambini.
Dopo la ricreazione è l’ora di musica, la maestra ha scritto le note da suonare con il flauto sulla lavagna ed essa suonava insieme ai bambini. La maestra ha lasciato suonare la lavagna, dopo però le ha spalmato la marmellata.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Miriam Ragazzi)Un giorno la maestra scrive un problema di matematica, ma la lavagna, che si era svegliata di malumore inizia a cambiare i risultati e le parole.
Una bambina si accorse che quel problema non si poteva fare e neanche copiare con tutti quegli errori!
I bambini si meravigliarono per quello che aveva scritto la maestra e scoppiarono dal ridere,
la maestra continuò a non capire e disse:
- Non capisco, mi pare di avere scritto bene alla lavagna.
Nessuno capì che cosa era successo veramente.
La mattina dopo i bambini volevano capire che cosa era successo veramente alla maestra. Uno disse:
- Sarà un po’ stanca…-
l’altro:
- Ma no, non starà bene.-
un altro ancora:
- Mi pare che la maestra non abbia le rotelle del cervello al posto giusto…
- Buongiorno, bambini!!! Benvenuti a scuola. Oggi faremo le divisioni – disse la maestra .- Forza, quaderno in mano e pronti a scrivere!
Dopo aver dettato delle operazioni sulla lavagna, la lavagna in fretta e furia fece i conti con la calcolatrice e li fece vedere a tutti i bambini.
Dopo mezz’ora la maestra chiese se qualcuno aveva difficoltà nelle operazioni
I bambini capirono che non era stata lei a fare i risultati, ma la lavagna.
Dopo la lezione i bambini chiesero alla lavagna se poteva fare a tutti i compiti per casa.
La lavagna disse che ci stava, ma in compenso per una settimana non dovevano più scriverle sopra, ma scrivere sopra un’altra lavagna.
I bambini furono d’accordo e fecero un patto.
Così la lavagna capricciosa faceva quello che diceva l’insegnante, ma era lei a suggerire ai bambini i risultati.
LA LAVAGNA CAPRICCIOSA
(Valentina Varani)Tutto è cominciato un anno fa: un bambino disegnò sulla lavagna una bocca, un naso, due orecchie e, per finire, due occhi. La lavagna cominciò a parlare e disse al bambino:
- Grazie di avermi creato.
Il bambino cominciò a sorridere sempre di più, poi lo andò a dire a tutti gli amici, ma essi credevano che fosse soltanto una bugia.
Dopo cinque secondi la maestra entrò in classe, fece un urlo da rompere le finestre. La lavagna non sentì la maestra gridare e continuò a scrivere i compiti a Gigetto.
Ma dopo aver finito vide la maestra svenuta, la aiutò ad alzarsi, ma lai svenne ancora per dieci volte. Dopo però si rialzò scioccata, si fece coraggio e le chiese chi l’avesse creata.
La lavagna disse allora:
- Un tuo alunno.
Però dopo la maestra chiamò tutti gli alunni e li fece mettere intorno a loro due. Chiese a tutti, ma senza successo. Angelo arrivò in classe perché era stato in bagno e la maestra gli chiese se era stato lui, e lui:
- Ma certo, maestra!
La maestra si congratulò con lui e chiese alla lavagna se voleva fare parte anche lei della loro classe. Lei rispose prontamente:
- Ma certo! Sono stanca di imparare sempre le stesse cose!
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